Oggi pomeriggio, presso l’Hub di San Rocco a Matera, sede della Casa delle Tecnologie Emergenti, i partner dell’European Digital Innovation Hub (EDIH) daranno ufficialmente avvio ai lavori di uno degli oltre 130 Poli dell’Innovazione finanziati dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri (per l’Italia cofinanzia il MISE). Abbiamo chiesto a Raffaele Vitulli, presidente del Cluster Basilicata Creativa, di raccontarci questo percorso che vedrà diversi partner delle regioni Basilicata, Campania e Puglia lavorare sulla transizione digitale e green nei settori culturali e creativi.
In che visione europea si inserisce l’EDIH con epicentro a Matera?
Gli European Digital Innovation Hub fanno parte della strategia della Digital Agenda europea 2021-2027. All’interno della DG CONNECT, la Commissione europea ha immaginato una rete di più di 130 EDIH per supportare le Pubbliche Amministrazioni e le PMI nei territori nella transizione digitale e di conseguenza nella transizione verde. Saranno degli acceleratori, per introdurre tecnologie emergenti nei processi produttivi e nel mondo dei servizi. Tutte le azioni pianificate e finanziate dalla Commissione sono legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile e al New Green Deal europeo. Introdurre tecnologia significa perciò sia efficientamento delle PA e PMI ma anche riduzione dei consumi e cura dell’ambiente. La mission del Cluster Basilicata Creativa è generare servizi per le associate e impatti socio-economici sul territorio, quindi ci è sembrato importante partecipare a questa gara internazionale per diventare noi stessi un accelerazione per la digitalizzazione e l’innovazione nel sud Italia, così come hanno fatto tantissimi altri cluster a livello italiano ed europeo.
Quali sono i temi principali su cui lavorerà l’EDIH?
Mentre altri EDIH sono nati con forti specializzazioni in una o più tecnologie emergenti (ad esempio intelligenza artificiale o cyber security), noi abbiamo scelto di lavorare su un principale obiettivo. Far nascere nel Sud italia una struttura EDIH che si focalizzasse sul settore delle industrie culturali e creative, in particolare sull’HERITAGE e sui comparti affini, con ampie implicazioni in altre filiere, come il turismo, il cinema, il design, il restauro, l’aerospazio, l’energia e persino l’automotive e le fabbriche intelligenti. La nostra strategia vuole generare un acceleratore digitale in un settore chiave per l’imprenditoria giovanile nel Sud. Per anticipare questo ambizioso obiettivo, grazie alla partnership con il CNR abbiamo già avviato nel 2020 in Basilicata diversi cantieri per lavorare sulla valorizzazione del patrimonio culturale lucano attraverso le nuove tecnologie, col progetto “Heritage Smart Lab”, co-finanziato dalle associate del cluster e della Regione Basilicata (ASSE I del PO-FESR 2014-2020).
Quale sarà la governance per garantire efficacia ai servizi che erogherà l’EDIH?
Traino dell’EDIH sarà il Cluster Basilicata Creativa, capofila del progetto. La sede epicentro sarà a Matera e altre 2 sedi, una a Napoli in Campania e l’altra in Puglia. Il partenariato è fatto di organizzazioni specializzate in servizi di accelerazione digitale, test for invest, formazione innovativa e fundraising. Garantiranno una serie di servizi di supporto delle PMI e delle Pubbliche Amministrazioni beneficiare. Il Polo EDIH vede il coinvolgimento di altri tre Cluster lucani dell’innovazione (il Cluster Lucano Aerospazio, il Cluster Lucano Automotive – Fabbrica Intelligente e il Cluster Energia Basilicata) oltre ad altri importanti attori quali Sviluppo Basilicata, il Digital Innovation Hub di Confindustria Basilicata, il Competence Center MedItech 4.0, e la SPICI (Società per l’Innovazione, la Cooperazione e l’Internazionalizzazione), Iniziativa Cube e altre numerose Imprese, Università e Centri di Ricerca tra cui il CNR, MateraHub, Exo Ricerche, Sintesi (sistemi di controllo), HSH Informatica e Cultura, Applica, Openet, Engineering, Università di Salerno, CESMA, il Politecnico di bari, Uniba, Ais-Exprivia, Acca Software, Lucana Sistemi, GHS, Digimat, Luxant, Assoil. Il Comune di Matera che è partner associato dell’iniziativa. L’EDIH stringerà accordi con tutte le organizzazioni pubbliche e private che si occupano di gestione di musei, aree naturalistiche, parchi archeologici o che stanno gestendo le sfide della transizione green per i piccoli borghi. Lavoreremo su nuove forme di fruizione del patrimonio culturale in un’ottica differente da quella museale, proveremo a costruire una rifunzionalizzazione per i siti culturali e a stimolare imprenditoria giovanile in tal senso. Il periodo storico che stiamo vivendo spinge per un’accelerazione dell’uso di tecnologie emergenti, un modo di intendere prodotti e processi in maniera semplificata, inclusiva, efficace. Il tratto distintivo del nostro EDIH lavorerà, oltre che sulle tecnologie, sul concetto stesso di innovazione, che non è solo digitalizzazione, strumento tecnologico ma è un approccio che mette insieme diverse competenze, per generare anche nuove opportunità e modelli di crescita sostenibile. Gli EDIH sono finanziati per un triennio, con possibilità di rinnovo per ulteriori 4 anni.
Quali sono le aspettative per il prossimo biennio e con quali sfide sul territorio vi confronterete?
Le proiezioni da qui a due anni devono prevedere l’avvio di almeno 20 cantieri pilota, siti culturali rilevanti tra Basilicata, Puglia e Campania che accederanno ai servizi dell’EDIH, nuove start up o spin off aziendali e un ampio coinvolgimento di Università e Centri di Ricerca nello sviluppo di nuovi prototipi. Probabilmente, la struttura dell’EDIH dovrà fare i conti con la difficoltà di operare all’interno di istituzioni o organizzazioni che gestiscono i beni culturali, il più delle volte con uno staff poco propenso all’introduzione degli strumenti digitali e a innovare i processi.
Come e quando sarà possibile fruire dei servizi EDIH? In che termini i 136 Hubs europei dialogheranno tra di loro?
L’avvio ufficiale dei servizi alle PMI e alle PA è fissato per Febbraio del 2023.
La rete degli EDIH in tutta Europa si affiderà a una nuova struttura finanziata dalla Commissione Europea. Il DTA (Digital transformation acceleration) sarà il collante di tutti i Poli dell’Innovazione. Le PA e le PMI che vorranno accedere ai servizi dovranno compilare un assessment (Digital Maturity Assessment), che darà la possibilità di visualizzare in tempo reale, in tutti i Paesi UE il livello di digitalizzazione iniziale delle organizzazioni che entrano nei centri servizi EDIH e monitorarlo. Le organizzazioni beneficiarie lavoreranno con gli EDIH per almeno 1 anno, monitorati anche da Bruxelles. Tutti gli EDIH dovranno collaborare tra di loro. Perciò, alcuni servizi potranno essere svolti anche in ottica internazionale. I soci del Cluster saranno in parte beneficiari e in parte erogatori di servizi, specie quelle organizzazioni che si occupano di transizione digitale e che sono entrati nel partenariato del progetto.
Rispetto al piano di sviluppo del nostro Cluster redatto tre anni fa, EDIH è il progetto ideale che risponde a tutte le esigenze mappate tra le associate in termini di crescita sostenibile delle Imprese e degli Organismi di Ricerca che operano nei settori culturali e creativi in Basilicata. Anche per questo motivo, la brand identity di EDIH richiama il marchio del Cluster Basilicata Creativa.
In conclusione, ci sentiamo di dire che questo tipo di sfide sono molto ambizione e necessitano di lunghi processi di incubazione e sviluppo, un po come è stato il lento percorso che ha portato Matera a diventare quella meta internazionale che è oggi. Servono visione, pazienza, competenze, qualità dei progetti, molta capacità operativa e anche un pizzico di fortuna, che come si sa aiuta gli audaci. Chi avrà la lungimiranza e la forza di supportare questo percorso, potrà trarne enormi vantaggi già a partire dall’immediato futuro, sempre che si affronti questa avventura con grande spirito imprenditoriale per moltiplicare le risorse e le occasioni di crescita e non per attendere un mero finanziamento pubblico.