Potenza è Città Italiana dei Giovani per il 2024. Il Premio viene assegnato ogni anno dal Consiglio Nazionale dei Giovani alla città che si è contraddistinta per la particolare attenzione e cura ai bisogni delle giovani generazioni. Un riconoscimento attribuito ad un programma di attività ed eventi che ha coinvolto tutti gli attori sociali in campo, dalle imprese alle associazioni senza dimenticare il mondo della ricerca e il terzo settore. Potenza, durante tutto il 2024 si offre come casa di tutti i giovani, italiani, europei e del mondo. Il percorso di candidatura è stato promosso dal Comune di Potenza, accogliendo un invito dell’associazione eXtra – Associazione Alumni Unibas e coinvolgendo il Consorzio ConUnibas, la BCC Basilicata e il Cluster Basilicata Creativa. Un contributo decisivo è stato dato dalle organizzazioni giovanili quali il Forum dei Giovani del Comune di Potenza, la Consulta provinciale studentesca di Potenza, il Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi della Basilicata.

Evento "Potenza città italiana dei giovani 2024"

II programma che ha portato Potenza a divenire la Città dei Giovani 2024 prevede cinque progetti pilastro come obiettivi specifici: Potenza dei giovani, Potenza delle connessioni, Potenza dei luoghi, Potenza dell’arte, Potenza dell’inclusione.

Il Cluster Basilicata Creativa ha supportato il percorso di candidatura proponendo per il capoluogo lucano il primo “Patto per le competenze europeo”. Per valorizzare il mondo delle imprese e politiche occupazionali, Potenza prevede la creazione di un piano strategico per lo sviluppo, la certificazione di competenze e il matching domanda e offerta tra i giovani e le imprese del territorio. Le attività proposte nel Dossier lavorano nella direzione dell’empowerment giovanile, prevedendo il coinvolgimento di almeno 200 NEET, giovani  tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in percorsi di istruzione o formazione.

Con i giovani al centro anche delle politiche sociali della città e della Regione, Potenza si propone come laboratorio per lo sviluppo di spazi pubblici e privati aperti ad iniziative giovanili, finalizzate anche al recupero e alla rivalutazione delle periferie. Contrastando isolamento e dipendenze, la città è pronta ad aprirsi a tutti i giovani del mondo. Attraverso almeno 10 percorsi di training innovativi e inclusivi, la città si propone di ospitare  almeno 50 giovani per ogni percorso.

Evento "Potenza città italiana dei giovani 2024"

La candidatura di Potenza a Città italiana dei giovani nasce dalla consapevolezza del momento critico che l’Italia e l’Europa stanno attraversando in materia di scarsa natalità, invecchiamento della popolazione, spopolamento delle aree marginali, mismatching tra domanda e offerta di lavoro e scarso attivismo giovanile, scenari che ci obbligano a ripensare i modelli sociali, economici, politici, valoriali e addirittura abitativi: dati statistici alla mano, nel 2023, in generale la Basilicata ha mostrato un livello di benessere relativo molto più basso della media nazionale e pressoché in linea con quello registrato nel complesso dei territori del Mezzogiorno, che fa i conti con il fenomeno dello spopolamento.  La Basilicata, Potenza inclusa, ha l’ambizioso obiettivo di voler invertire queste tendenze.

“Potenza città dei giovani 2024” è un’opportunità e sta già dimostrando che non tutto è deciso, che progetti concreti di sviluppo sostenibile  possono convincere a tornare “a casa” giovani che hanno studiato e lavorato fuori dalla Basilicata ma pronti a metterci mani, faccia e idee per contribuire a rivalutare la propria terra.

Abbiamo chiesto a Camilla Santoro, una giovane potentina che ha deciso di tornare in Basilicata e che è parte dello staff di Basilicata Creativa,  di raccontarci la sua esperienza “di ritorno” e il suo ruolo nel progetto di Potenza città italiana dei giovani.

Da cittadina di Potenza ti sei messa in gioco, insieme ad altri giovani, per partecipare alla candidatura della Città Italiana dei Giovani 2024. Che esperienza è stata e che significato ha questo riconoscimento?

L’esperienza è cominciata con le due giornate presso la Galleria Civica di Potenza  con l’Open Space Lab, uno strumento di democrazia partecipata che ha messo attorno ad un tavolo centinaia di giovani lucani per discutere delle complessità presenti sul territorio. E’ stata un’esperienza eccezionale nel senso letterale del termine perché non è solito vedere giovani adunati per prendersi cura della propria città. I ragazzi, con le loro idee e soluzioni, sono riusciti a contrastare l’ineluttabilità e l’inesorabilità che li avrebbe visti rassegnati a vivere in una città “non a misura di giovane”, come da molti viene definita. Hanno dato prova di voler rispondere con proposte concrete ad una scontentezza generale facendo sentire la loro presenza e dimostrando capacità assertive, di ascolto, di costruttività e positività. C’era il giusto entusiasmo e ognuno sapeva che stava contribuendo a scrivere un pezzetto del dossier facendo nascere quelli che sono stati i 5 pilastri della candidatura. La domanda che ci siamo fatti è “chi altri se non chi vive in questa terra può darsi da fare per migliorarla?” E così ci siamo dati l’occasione per farci sentire, per promuovere proposte e ostentare anche delle soluzioni non così improbabili. 

Quali vantaggi potrà portare alla città di Potenza il titolo di “Città dei Giovani 2024”?

E’ un’opportunità d’oro per dimostrare quanto i giovani lucani valgono e, se la cittadinanza darà la giusta attenzione per comprendere pienamente il vero significato di questo premio, Potenza, e la Basilicata intera, potrebbero diventare un modello da seguire.

Le attività da fare sono tante e tutte mosse da una passione autentica e da un fermento che oserei dire essere quasi un’inquietudine nel voler dare una risposta ad alcune domande: “dov’è che si possono migliorare dei processi? come si può generare impatto sociale e culturale e creare un laboratorio di giovani in una terra ancora incontaminata come la Basilicata?” Nel dossier di candidatura è stato tutto minuziosamente immaginato, studiato e ragionato prendendoci cura delle generazioni presenti e future per dare loro la possibilità di scegliere di voler andare via oppure restare. Abbiamo il supporto di oltre 230 ragazzi, delle scuole e di tutte le Associazioni lucane per ripensare modelli di business, per generare attrattività e recuperare il senso di appartenenza alla propria terra; si ascoltano idee per ricostruire nuovi percorsi per accedere alle professioni, per riconsiderare il rapporto con il tessuto imprenditoriale e ripensare a come comunicare le proprie competenze. Con questo premio ci impegneremo affinché si possa riacquistare una sensibilità culturale che ognuno di noi ha nei confronti della CIttà provando a gettare le basi per creare strumenti che possano indurre ad una sempre maggiore partecipazione, la misura dell’appartenenza e della libertà. 

Ti sei laureata fuori e hai iniziato la tua vita professionale a Roma, ma cosa ti ha spinta a ritornare in Basilicata?

Una serie di fattori e anche coincidenze. Credo sia stata la scelta più saggia fatta finora. Potrà sembrare ovvio ma ho scelto di tornare perché ho ascoltato il mio istinto. 

Nel corso degli anni da fuorisede la routine era scandita da questi tempi: scendere a Potenza nei giorni di festa, prendere l’autobus per risalire. L’estate, se ancora non avevi iniziato a lavorare, riuscivi perlomeno a restare qualche settimana in più. La Basilicata era diventata un luogo di passaggio oltreché che una terra sconosciuta. Così ho scelto di rientrare nel luogo d’infanzia. Il luogo che torna ad essere casa. 

Mi sono messa in gioco, e lo sto facendo tuttora, anche con il Cluster Basilicata Creativa con cui stiamo sperimentando sul territorio progetti pilota e attività di ricerca e formazione per generare innovazione stando attenti alle diversità e vagliando le gestioni non solo di politiche ma anche di priorità differenti.

Vorrei condividere una citazione che spesso mi ha permesso di andare oltre ciò che avevo davanti, oltre il cinismo e che potrebbe valere per questo anno da Città Italiana dei Giovani e non solo: “Stay Hungry, Stay Foolish” (siate affamati, siate folli). La frase è stata pronunciata da Steve Jobs in occasione della consegna delle lauree agli studenti dell’Università di Stanford in un discorso del giugno 2005. Lo auguro a me e a tutti i giovani lucani.Che il viaggio abbia inizio.

Evento "Potenza città italiana dei giovani 2024"